Giovanni, tu giustamente dici
meglio stare qui che nel cielo
quando saremo morti
perchè qui sei con i tuoi cari,
sai dove sei, anche se non sempre sei contento,
qualche volta sei triste, qualche volta arrabbiato,
invece in cielo non sai con chi sei,
non si capisce bene dove e come si starebbe
e ti fa un po’ paura di stare così in alto,
e non si capisce dove si poggerebbero i piedi.
E anche io penso: Giovanni, in cielo, ti rivedrò
o non ti rivedrò?
Ma certo, certamente ci rivedremo,
io ti aspetterò e tu verrai,
e poi staremo lì, anche se non si sa bene in che modo,
anche se non si sa bene, non importa.

Claudio Damiani
Poesie
(1984-2010)

Il cielo dal cortile

Istanti sospesi nel tempo, quando un vento tiepido sfiorava il viso e nuvole al tramonto suggerivano all’anima le risposte di una vita.

JL

Le lente ore

Erano le lente ore prima della sera
quando le vidi in fila come una carovana d’altri tempi…
trasportavano ciò che desideravo da sempre
il grande caleidoscopio
per poter guardare le nuvole
per poter fissare il sole
tutto aveva poco senso ma non me ne chiedevo il perché…
respiravo ogni istante per imprimermelo nella mente
in seguito quei ricordi mi avrebbero accompagnato nelle lunghe notti al chiaro di luna.
Cambiarono il passo, avvicinandosi inaspettatamente
fino a sentire l’odore della polvere alzata, fino a sentirne il fragore nelle orecchie.
E guardandoli negli occhi potevo capire la forza dell’anima e il coraggio dei sogni.
Era uno spettacolo incredibile.

“…oltre quelle colline c’è la mia terra…”
questo è quello che mi disse
mentre lo osservavo stagliarsi sulle nuvole
mentre i suoi occhi si riempivano di luce…
soffiava un vento caldo, profumato di mare e di fiori
guardavo l’orizzonte al suo fianco
guardavo luccicare le onde
sentivo il tempo rallentare ed una profonda serenità scendermi nel cuore
sarei stato pronto a spiccare il volo verso il mio infinito…

JL